Dl Sud: Melilla, nuova visione per lo sviluppo del Mezzogiorno

Economia

“Svimez ci dice che solo nel 2028 il Mezzogiorno recupererà i livelli economici precrisi del 2007.In questo decennio il Sud ha perso 380 mila di lavoro, il declino degli investimenti pubblici è stato imbarazzante. Se analizziamo la cronologia 1951-2015 i dati sono impietosi: nel decennio 1951-60 si investe nel Mezzogiorno lo 0,68% del PIL, nel 1971-1980 si passa allo 0,85% del PIL, nell’ultimo quinquennio siamo scesi allo 0,15%, negli ultimi 2 anni addirittura siamo scesi sotto lo 0,1%. Per contrastare questa deriva occorre una strategia mirata a rivedere la Politica di coesione, affermando maggiori margini di flessibilità del bilancio, abbandonando il fiscal compact per rilanciare con forza gli investimenti pubblici, a partire proprio dal Sud. Nel 2016  ben 10 meridionali su 100 sono in una condizione di povertà assoluta , nel centro nord ce ne sono invece 6. La povertà deprime la ripresa dei consumi e in questo contesto negativo, le politiche di austerità hanno aggravato la situazione con un pesante indebolimento del sistema del welfare pubblico. C’è bisogno di un grande Piano del Lavoro, di una visione strategica per la crescita del Mezzogiorno come chiede da tempo la CGIL. Il decreto che oggi stiamo convertendo il legge, con il ricorso del Governo alla 94ma fiducia, è insufficiente. Naturalmente ci sono anche norme positive come le Zone Economiche Speciali, gli incentivi alla occupazione giovanile e alla nascita di nuove imprese, i Patti per lo Sviluppo, i Contratti istituzionali per lo sviluppo, i programmi di ricollocazione al lavoro per le aziende in crisi del sud, nuove misure per le aree terremotate, contributi alle Città Metropolitane, la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Il gruppo MdP voterà questa legge, avendola anche migliorata con propri emendamenti al Senato, ma nella piena consapevolezza che nella prossima legge di stabilità, in discussione in autunno, si giocherà la grande partita di un Piano del lavoro di forte impronta keynesiana che rilanci gli investimenti pubblici per la crescita e l’occupazione”. Così in una nota il deputato di Articolo 1 – Mdp Gianni Melilla.